alla scoperta di un Sannio diverso

Tra storia e leggenda, sotto il maestoso Arco di Traiano ma anche sotto il Noce di Benevento.

Alla scoperta dei riti pagani di origine egizia, di cui restano numerose testimonianze nel museo del sannio, come anche delle numerose chiese che arricchiscono la Citta’: da quella di Sant’Ilario (sec.vi/vii), a Port’Aura, al gioiello assoluto beneventano la Chiesa di Santa Sofia (762 d.c) patrimonio unesco dal 2011, in pieno Corso Garibaldi, con annesso chiostro.

Città sospesa tra storia e magia vi ammalierà con la sua bellezza e il suo mistero.

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Sara’ un viaggio che toccherà’ anche la provincia, fatta di paesini immersi nel verde e circondati da meravigliose montagne; primo fra tutti Vitulano.

Ridente paesino del Sannio, ai piedi delle Pentime, paese principale dell’omonimo mandamento, da cui prende il nome l’intera vallata, divisa attualmente in cinque comuni (Vitulano appunto, Foglianise, Tocco, Cautano e Campoli).
Con la decadenza del gastaldo longobardo di Tocco Caudio, flagellato dai terremoti, Vitulano crebbe di importanza anche perché le famiglie feudatarie lì si stabilirono per un posto più sicuro.
L’origine del suo nome ha portato a non poche querelle tra gli storici e ad oggi non è ancora certa.
Alcuni lo fanno derivare dalla città sannita Volana, nominata da Tito Livio, altri da Vitalium (vitello), altri ancora (Romanelli prima e Corcia dopo) ne riconoscono l’origine nell’Italiom, posto da Diodoro Siculo nel Sannio e distrutta dai romani per vendicare l’onta subita alle Forche Caudine.
Con ogni probabilità, come la parola “Italia”, Italium è un prestito linguistico della parola Viteliù, di origine osca-sannita.
Diviso in due “Università”,quella di S. Maria Maggiore e S. Croce, suddivise a loro volta in venti casali, fu riunito in un unico comune con decreto regio nel 1832 da Ferdinando II, re di Napoli.
Ancora oggi Vitulano è divisa in casali e la sua antica importanza geografica e commerciale è testimoniata dalla ricchezza di Chiese e palazzi nobiliari.
Una delle bellezze architettoniche più interessante è sicuramente il complesso della SS Trinità, sito al centro del paese con il suo maestoso campanile in stile Vanvitelliano.

Fondato tra il XVI e il XVII sec, il complesso, frutto di successive trasformazioni, dovute anche a terribili eventi sismici, racchiude in sé una piccola perla: la Cappella dell’antica Congrega dei Nobili o dell’Immacolata, ubicata sul lato nord-est della Chiesa e fondata intorno al 1637 dal prelato Don Antonio Dragonetti della omonima famiglia vitulanese.
Al centro della volta è possibile ammirare la “Donna che schiaccia il capo al serpente” e la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre.


(Testi a cura di Esther Buonanno)